Dimora cinquecentesca nel cuore di Ferrara

Le Destinazioni d'uso

Primi proprietari

Secondo le fonti, Antonio Frizzi nelle “Memorie per la storia di Ferrara” riporta che il palazzo è stato eretto nel 1449 da Borso d’Este, che l’avrebbe donato al suo cavaliere Peregrino Pasini. In seguito confiscato e dato ad Alberto d’Este nel 1485, sarebbe poi passato ai Roverelli, ed infine ai Bentivoglio. Il palazzo, fino al 1560, apparteneva a Lucrezia Roverella Pio, che lo cedeva ai Bentivoglio con contratto di affitto.

Abitazione dei Bentivoglio

Nel 1560 il palazzo viene acquistato per 4600 scudi da Giulia Boiardo Turchi Malaspina, che, nel 1563, con l’atto di donazione, stabilisce che metà dei suoi beni, tra cui il palazzo, entrino a far parte dell’eredità di Ippolito Bentivoglio, primogenito di Cornelio, con alcune condizioni.
La donazione riservava a Giulia Boiardo l’usufrutto e il libero possesso dell’edificio fino alla sua morte, e tra le condizioni prevedeva che Ippolito dovesse unirsi in matrimonio a Vittoria Cybo Malaspina, parente di Giulia Boiardo.
Nel testamento di Giulia Boiardo, del 17 agosto 1576, lei elegge sua erede universale Giulia Bentivoglio, figlia di Ippolito e di Vittoria.
Alla morte di Giulia Boiardo, il palazzo viene diviso tra Giulia Bentivoglio e Ippolito. Cornelio gradualmente acquista case e proprietà vicine, e amplia lo stabile originario.
Tra il 1560 ed il 1579, Cornelio coordinò dei lavori di ristrutturazione e consolidamento grazie ai quali l'edificio fu notevolmente ampliato, secondo un preciso disegno di espansione fondiaria della proprietà.
Fino al 1991 il palazzo rimane di possesso della famiglia Bentivoglio.

1861: proposta per scuola elementare

Delle lettere del 1861 testimoniano una corrispondenza tra il Marchese Rodolfo Varano, senatore del Regno e Sindaco di Ferrara, e Nicolò Bentivoglio riguardo ad un progetto per la realizzazione di una scuola elementare nei locali del palazzo.
Bentivoglio si pronunciò contrario alla realizzazione del progetto, come si può notare nella lettera sottostante, adducendo come motivazione il disturbo che il baccano dei bambini avrebbe provocato.

Lettera di Nicolò Bentivoglio al Marchese Rodolfo Varano.
Archivio Storico comunale di Ferrara, fascicolo: “Scuola elementare Fabbricati scolastici 69”

Situazione tra Ottocento e Novecento

L’Ottocento e il Novecento vedono il progressivo abbandono del palazzo da parte della famiglia, testimoniato da numerosi contratti d’affitto e fallimentari tentativi di vendita. Il palazzo è rimasto di proprietà degli eredi Bentivoglio per quattro secoli, fino ad Agostino Nani Mocenigo Bentivoglio d’Aragona.

Tribunale

Una serie di incendi avvenuti nell’archivio penale del palazzo della Ragione, l’ultimo dei quali avvenuto nel 22 aprile del 1945, impone di trovare una nuova sede che risponda a requisiti di sicurezza. La scelta, inizialmente provvisoria, cade sul palazzo Bentivoglio ed il Tribunale rimase in quell’edificio fino all’inizio degli anni ’80.
Una serie di planimetrie del palazzo conservate presso l'Archivio Storico Comunale di Ferrara ci mostra la situazione dell'edificio e la destinazione dei suoi locali principali e secondari nel lungo periodo in cui fu occupato dal Tribunale.
Tra le planimetrie del palazzo Bentivoglio, conservate nell’Archivio Storico Comunale, alcune recano tracce dei bombardamenti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Situazione dagli anni ‘90 ad oggi

Nel 1991 il palazzo è stato venduto da Agostino Nani Mocenigo Bentivoglio d'Aragona alla società immobiliare "Corallo s.r.l." di Bologna. Il palazzo viene restaurato, frazionato in appartamenti e destinato a residenze private.

Planimetrie del Tribunale

Piano terra

Primo piano

Secondo piano

Terzo piano

Foto da: Archivio Storico comunale di Ferrara, fascicolo SFO 5180/57